Consigli per un caldo inverno

Da alcuni giorni in negozio si nota una “macchia” variopinta, sono i capi in lana di alpaca importati in Italia dall’Associazione di promozione sociale AdGentes di Pavia che da anni collabora con l’Asociacion Artesanal Boliviana Senor de Mayo in breve Asarbolsem, oltre ad altre realta’ nel Sud del mondo.
L’Associazione è un’organizzazione democratica autogestita che oggi impiega stabilmente 59 artigiani provenienti dai gruppi etnici Aymarà e Quechua sparsi su tutto il territorio boliviano. Il suo fine è promuovere la dignità delle donne boliviane, che costituiscono il 95% dei membri dell’associazione. In una società in espansione come quella boliviana, il ruolo delle donne è cruciale: se non vengono lasciate sole, diventano motore di sviluppo sociale.

Curiosamente i prodotti esposti fanno parte della linea “basura” che in spagnolo significa immondizia. È una linea creata con i fili di scarto dell’intera produzione, fili che altrimenti verrebbero buttati nell’immondizia. L’associazione Asarbolsem impiega da sempre questi fili traendone vantaggio in termini di risparmio di risorse: è così che nacque la linea di punta della collezione, quel millerighe colorato che rende il nostro inverno meno grigio.
Il filato che si ricava dal vello dell’alpaca è considerato di pregio. È noto per la sua morbidezza al tatto che lo rende piacevolmente soffice, ma anche per la leggerezza, la finezza, la lucentezza, le caratteristiche termiche e la resistenza delle sue fibre. È ben tollerata dalla pelle: anche in caso di contatto diretto non causa prurito. I capi realizzati con il filato di alpaca terranno piacevolmente caldi durante i mesi invernali.